In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto assassini, guerre, terrore e massacri e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e di democrazia e cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù.
giovedì 25 febbraio 2010
Creatività irruenta
In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto assassini, guerre, terrore e massacri e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e di democrazia e cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù.
venerdì 19 febbraio 2010
Cattivi ragazzi
martedì 16 febbraio 2010
Le care piccole cose che scompariranno
...obsoleto è ciò che è stato solito, comune, che abbiamo dato per scontato. E poi è passato: un oggetto, un modo di dire. E' finita l'era dell'"attimino", tramonterà anche quella dell'"assolutamente sì". Ma è scomparso anche il salumiere, sostituito da supermercati sempre più piccoli e diffusi. Resistono invece le sartine, per orli e aggiustamenti, ma in casa ormai nessuno rammenda le calze bucate. Sono rimasti in pochi a scrivere lettere vere, di carta: la mail è più veloce ed economica, ma ai giovanissimi anche la posta elettronica sembra vecchia...
venerdì 12 febbraio 2010
Poi ho dormito molto bene
Ieri sera, sotto quella breve nevicata dagli enormi fiocchi, è risalita alla mente la prima canzone che mi ha aperto il cuore. Era il 1989. Non c'è stato fastidio per averla dimenticata, ma solo gioia, per il dono di essersi fatta riscoprire. Stupore, meraviglia, gratitudine.
lunedì 8 febbraio 2010
giovedì 4 febbraio 2010
Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita...
Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
Papa Giovanni XXIII
mercoledì 3 febbraio 2010
martedì 2 febbraio 2010
Contro la recessione: uscire dalla palude mentale
La recessione economica si manifesta prima di tutto come crisi della fantasia, della creatività, chiusura nel recinto ristretto dove non rischi nulla, neanche la fatica di pensare. Se non puoi agire, infatti, smetti di progettare e poi smetti anche di immaginare, di sognare. E' il contrario di quanto avviene nelle grandi fasi di espansione. Dopo la Seconda guerra mondiale c'e stato un impetuoso sviluppo economico perché tutti sognavano un mondo nuovo.
La creatività non è stata solo economica, ma in tutti i campi. Nella scienza ricordiamo la scoperta del DNA, la teoria dell'informazione, la teoria del caos. Nel cinema registi come Fellini, Hitchcock e attori come Marlon Brando, Sophia Loren e Marilyn Monroe. E poi grandi pensatori come Sartre, Camus, Levy Strauss, Raymond Aron.
Nell'attuale recessione invece prevalgono la paura, la prudenza, per cui non solo non fai cose nuove, ma hai paura del nuovo. Così non appaiono grandi imprenditori, grandi scrittori, grandi pensatori e, se ci sono, non vengono riconosciuti. Il pubblico riceve prodotti scadenti e si abitua al mediocre, al brutto. Qualche anno fa la trasmissione dei pacchi era tenuta da Bonolis che inventava, improvvisava creativamente ed aveva un successo tale da mettere in crisi «Striscia la notizia». Oggi è una recita piatta, stereotipata, noiosa, ma la guardano lo stesso. E così avviene per le brutte fiction e le rubriche con le solite persone che dicono le stesse cose. La gente rinuncia a capire, si accontenta della cronaca, legge biografie che sono una prosecuzione del pettegolezzo. In mancanza del nuovo arriva il mostruoso. Nelle vecchie fiere di paese c'era la donna cannone e la donna serpente. Oggi per fare audience mettono nello spettacolo una escort, un trans, due lesbiche, un principe e, se li trovano, un nano e una gigantessa. Come si esce da una stagnazione che ha, come riscontro, la chiusura delle fabbriche, il fallimento delle piccole imprese, l'incubo della disoccupazione? Lasciando prima di tutto la palude intellettuale. Non facciamoci rovinare il gusto da cattivi spettacoli, cattivi libri, cattivi film e cattiva musica. Abbiamo a disposizione tutta la più elevata cultura mondiale, approfittiamone, spalanchiamo la mente a ciò che ci arricchisce emotivamente ed intellettualmente. Studiamo, lavoriamo, inventiamoci un lavoro, una attività nuova. Facciamo quello che avremmo sempre voluto fare e a cui abbiamo rinunciato per timidezza o per paura.
(Francesco Alberoni, Pubblico&Privato, Il Corriere della Sera, lunedì 1 febbraio)